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lunedì 7 aprile 2014

Recensione "Chicago"

Chicago è un film del 2002 diretto da Rob Marshall tratto dal famoso musical di Broadway "Chicago".
Il succo di tutto il film è che chiunque farebbe qualunque cosa per i suoi 15 minuti di gloria.
I protagonisti, soprattutto Velma e Roxie, sono ossessionate dalla luce di quel riflettore che splende sopra di loro, le illumina, seppure di una luce tinta di sangue, e ucciderebbero ( letteralmente ) per non far spostare quel riflettore sulla prossima arrivata sulla scena e far raddoppiare quei 15 minuti.
Tutta la fama sembra però voler restare alla larga da Hart, che ci canta in "Mr Cellophane" tutta l'amarezza che serba in se stesso, tutta la rabbia causata dal continuo allontanamento dalla gloria e dalla popolarità e ci da l'idea di quell'ombra a teatro che si scorge dietro le quinte e che sembra non contare nulla, ma in realtà svolge un ruolo fondamentale.
Così come lo scaltro avvocato Billy Flynn, il burattinaio ( figura che si ritrova in "We both reached for the gun" )  che è poi colui che manovra e dirige il tanto desiderato riflettore.
Ottima sceneggiatura, colori azzeccatissimi e attori egregi, per non parlare della sincronia aliena dei ballerini nelle coreografie.
Non  mi sorprende che si sia accaparrato 6 oscar.
Good Job!