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martedì 1 luglio 2014

Tornata, rigenerata, grafica nuova e... un altro blog.

Sono riapparsa! Mamma mia che periodo...
Finito il primo anno di superiori, compiti, tanti libri, le amiche...
Così, per tornare qua in grande stile ho deciso di cambiare grafica! Bhe i fiori possono sembrare tanto Tumblr, ma che devo dire, io adoro i fiori, mi tranquillizzano e lo scopo di questo blog era in primis di calmante, un posto dove scrivere tutto ciò che mi passava per la testa.

Ora, insieme alla mia amica Sofia, stiamo crescendo e iniziamo a pensare al futuro, anche se il futuro che vediamo noi è un po' distorto e influenzato dai nostri sogni da adolescenti... Quelli di fama e di gloria, che un po' tutti hanno avuto alla nostra età. Noi vogliamo che questi sogni diventino realtà, ovviamente, ma sappiamo che it's a long way to the top if you wanna rock n'roll ( -cit hehe ).
Poco fa a ho letto su un libro "IL mondo non è un ufficio esaudimento desideri". Esatto. Per realizzare un sogno bisogna essere più che svegli.
Perciò abbiamo deciso di creare un blog in società, dove possiamo scrivere scrivere scrivere. Scrivere di tutto, le passioni, ciò che ci rattrista e ciò che ci rende felici.

Se qualcuno volesse farci un salto, ecco il link Completly random journal of two not so normal girls

Io continuerò a postare qua, ma tutto ( o quasi ) quello che scriverò qua andrà anche la, insieme ai post di Sofia.
Ora è tardi, mi guardo un filmetto leggero e me ne vado a letto.

Buonanotte :)

lunedì 7 aprile 2014

Recensione "Chicago"

Chicago è un film del 2002 diretto da Rob Marshall tratto dal famoso musical di Broadway "Chicago".
Il succo di tutto il film è che chiunque farebbe qualunque cosa per i suoi 15 minuti di gloria.
I protagonisti, soprattutto Velma e Roxie, sono ossessionate dalla luce di quel riflettore che splende sopra di loro, le illumina, seppure di una luce tinta di sangue, e ucciderebbero ( letteralmente ) per non far spostare quel riflettore sulla prossima arrivata sulla scena e far raddoppiare quei 15 minuti.
Tutta la fama sembra però voler restare alla larga da Hart, che ci canta in "Mr Cellophane" tutta l'amarezza che serba in se stesso, tutta la rabbia causata dal continuo allontanamento dalla gloria e dalla popolarità e ci da l'idea di quell'ombra a teatro che si scorge dietro le quinte e che sembra non contare nulla, ma in realtà svolge un ruolo fondamentale.
Così come lo scaltro avvocato Billy Flynn, il burattinaio ( figura che si ritrova in "We both reached for the gun" )  che è poi colui che manovra e dirige il tanto desiderato riflettore.
Ottima sceneggiatura, colori azzeccatissimi e attori egregi, per non parlare della sincronia aliena dei ballerini nelle coreografie.
Non  mi sorprende che si sia accaparrato 6 oscar.
Good Job!

lunedì 31 marzo 2014

Recensione "Storia di una ladra di libri"

"Storia di una ladra di libri", questo il titolo del film del 2013 diretto da Brian Percival.
Ambientato in uno dei più freddi climi storici,quello nazista, la prima scena di tutto il film si apre con la profonda e inesorabile voce del narratore onnisciente, interpretato dalla morte.
Colei che porta via.
Difatti la protagonista viene colpita da una serie di lutti che sta solo allo spettatore definire sventura o fato.
Il fato gioca un ruolo importante, quasi fondamentale, nel film; così centrale che si può quasi definire lui stesso il protagonista del lungometraggio.
Altrimenti come potrebbe una bambina che deve patire tutta la crudeltà che l'uomo può esprimere in gesti, parole e azioni, trovare il positivo? Trovare il fiore nel campo di erbacce?
Semplice, è lei il fiore.
Un fiore che scrive, narra, descrive e osserva con occhi critici e inquisitori un mondo di violenze a cui non appartiene, ma al quale è stata assegnata.
L'ironia di vivere in Via Paradiso, che non è altro che un inferno caldo che brucia tra la candida neve tedesca.
Il rosso scarlatto di bandiere e quei riccoli dorati, quella cascata aurea che splende come una gemma al sole.
Un film che affronta temi difficili.
Un ebreo che sfida le bombe guardando il cielo stellato.
 E quelle stesse stelle, che piangono la miseria di uomini che hanno perso, o forse non hanno mai trovato, la pace.
Scrivere un libro può essere la salvezza? No.
Scrivere un libro però, in questo film, significa riscatto.
Il riscatto di una ragazzina chiamata scema, ma che non si perde d'animo e continua a lottare fino all'ultimo mortale respiro per l'unica occasione che ha di essere.
Le scene, i costumi, i colori, gli attori, tutto molo coerente ed adatto.
L'unica pecca sta forse nei fotogrammi in cui vengoni inquadrate le parole, quelle famigerate parole che sembrano uno sfondo ma in realtà sono uno dei soggetti principali.
Essendo il film ambienatao in Germania, le scritte dovrebbero essere in tedesco, mentre sono invece in inglese.
Ma nulla è perfetto.
Tranne forse, come mostrato in questo film, il devastante tempismo del caro narratore onnisciente.
La tanto temuta morte.



domenica 23 marzo 2014

Boogie Woogie

Scendendo le scale che portavano alla saletta continuavo a ripetermi chi me lo avesse fatto fare. In fondo ho sempre odiato la musica alta, gli schiamazzi e la confusione...
 Poi, come un fulmine a ciel sereno, ecco il ricordo di Emma, la mia migliore amica amante della bambagia e delle feste, che la sera prima mi aveva pregato di venire, argomentando le sue suppliche e facendomi sentire in difetto;
" Non esci mai di casa!" mi aveva detto, " Inizierai a fare la muffa su quella macchina da scrivere!" aveva continuato ed io, forse per accontentarla, avevo deciso di venire. Ed ora eccomi li, seduta a quel tavolino di legno duro ed immobile, un po'come me. La sigaretta vicino a me si dissolve piano ed un fumo denso danza a ritmo di musica come tutti quelli intorno a me. Volteggiano, saltano, le donne fanno ruotare le gonne che si alzano e mostrano calze scure. Tutti ridono ed ogni tanto qualcuno da un calcio al mio tavolo, spezzando la dolce danza del fumo acre della sigaretta, ormai ridotta a poco più di un mozzicone e facendo tremare il mio bicchiere, che mi vedo costretta a tenere con una mano. Il recipiente e' di un vetro spesso e un po' graffiato e racchiude l'ambrosia delle persone annoiate: la birra. La sorseggio e sento il gusto amaro che rispecchia il mio stato d'animo; guardo dentro al bicchiere. Bollicine. Frizzanti e scoppiettanti, come questo Boogie Woogie. E solo allora mi rendo conto che la mia vita è come una birra senza bollicine: amara e ferma, quasi stagnante. Appoggio la testa su una mano, ho paura che la nuca possa appesantirsi e cadere per i troppi pensieri. Non sento più la musica, riesco solo ad ascoltare il mio sproloquio interno. Sono annoiata? Si, molto, ma sopratutto sono sola. Sono sola nel mezzo di una folla di ballerini sudati. Interagiscono tutti... o cosi sembra. Un altro calcio mi riporta nell'angusta saletta e i miei pensieri svaniscono non appena noto un ragazzo dietro di me. sembra essere sulla ventina, come me. ha i capelli tra il chiaro e lo scuro, di un colore non ben definito; la camicia a scacchi non sembra essere indossata, ma solo appoggiata sulle spalle. E'solo, come me. Osserva con desiderio gli altri ballare, ma nel contempo sembra essere a disagio e fuori posto. Nel frattempo la birra è finita ed io non credo di voler sopportare un'altra canzone, così decido di andarmene. Emma non si accorgerebbe comunque della mia assenza, visto sembra non voler notare la mia presenza. E' molto occupata a ballare con un ragazzo vicino alle scale... Lascio qualche monetina sul tavolo per pagare la birra e mi alzo, la mia gonna mi sfiora le ginocchia e le scarpe seguono la volontà dei piedi che si muovono verso le scale. Voglio andare a casa, scrivere a macchina una lettera che non invierò mai a nessuno e poi andare a dormire. Quando sto per uscire sento un tocco sulla spalla; mi volto un po' irritata e vedo davanti a me il ragazzo con la camicia a quadri. Ha un sorriso impacciato e dopo qualche istante sputa fuori in un solo fiato:<< Salve signorina vorrebbe ballare?>>. Mi fermo. Sto per rifiutare, quando ripenso alla birra, alle bollicine e alla stagnante monotonia della mia vita. Penso. O forse no, magari non sto riflettendo, ma mi sto solo gettando tra le braccia dell'impulso. Accetto. Iniziamo a ballare... Non è poi così male, tranne forse per i continui urti con gli altri e qualche gocciolina perlata di sudore. La canzone finisce e chiedo al ragazzo il suo nome... Me lo rivela ed io gli svelo il mio. Iniziamo a parlare ed io mi dimentico di dovermene andare. Dopo ore che a me sembrano minuti la musica muore e l'aria è ora satura di saluti e rumori di passi incerti. Devo salutare il mio nuovo amico. Prima però gli dico:<< Sai, ho sempre odiato i posti come questi, ma stasera è stato divertente ballare con te>> Lui mi fissa e poi mi risponde:<< Già, anche io, ma stasera un mio amico mi ha trascinato qua... Si può dire che ne sia valsa la pena>>. Non so se io creda all'astrattezza del fato, ma le coincidenze sono reali! Ci salutiamo e ci scambiamo gli indirizzi. Forse, stasera, la mia solita lettera avrà un destinatario diverso dal cestino della carta straccia.

martedì 14 gennaio 2014

Everybody grow old

Non tutti danno il merito che la vecchiaia si merita. La vecchiaia, lo stadio finale di una vita intera... Io la paragono a una farfalla che ha vissuto tutta la sua vita da bruco, che col passare del tempo,si va lentamente a creare un bozzolo di esperienze intorno, che sarà poi la culla della sua rinascita da farfalla, con molta meno energia ma più storie da raccontare, che va pian piano a spegnarsi all'orizzonte, le storie di una vita narrate nei colori delle sue ali.

Fenice

Voglio fare qualcosa di importante per rimanere immortale perchè la paura di morire è pesante Voglio fare qualcosa di grandioso Diventare una pietra miliare Così da venire ricordata anche alla fine della mia vita mortale Vorrei rinascere dalle ceneri come una fenice Ma più di tutto nel tempo che ho vorrei solo esser felice. Questa specie di "poesia" l'ho scritta un mesetto fa, quando il nostro prof ci aveva fatto un discorso molto incoraggiante e ispiratore... E mi è venuta l'idea :)

sabato 23 marzo 2013

Bronzo che vale come oro

Dopo un estenuante periodo d'attesa, ieri sera c'è stata la premiazione del premio letterario " Come Libero Bigiaretti" a cui avevo partecipato. Non sono arrivata prima, bensì terza ma posso dire con tutto l'orgoglio che ho... che un mio racconto è stato pubblicato su un libro!! Inoltre come premio per i terzi ( 3 a pari merito ) classificati c'era la Divina Commedia COMPLETA e un vocabolario di francese... Sono stata felicissima anche per quello, visto che a settembre andrò al Liceo "Socio psico pedagogico" e questi libri mi saranno utilissimi :) Ora devo andare, on sapete i compiti che ho. Ciao a tutti :D